Il Maestro Antonio Nunziante dona una Cometa al Gemelli ART Intervista al famoso pittore sul settimanale “La Valsusa”

Il settimanale piemontese “La Valsusa” (www.lavalsusa.it) ha pubblicato il 24 dicembre scorso un’interessante intervista con il maestro Antonio Nunziante, originario di Napoli e residente a Giaveno (Torino), in cui lui stesso racconta la sua partecipazione artistica al progetto “COMETA” del Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy), il centro di Radioterapia Oncologica del Dipartimento di Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma. Ringraziando la testata e il giornalista Alberto Tessa, ripubblichiamo l’intervista.

Se vuoi contribuire anche tu al progetto “Cometa”, clicca qui: https://associazioneromanini.org/cometa/

NUNZIANTE DONA UNA “COMETA” AL GEMELLI
L’iniziativa è destinata ai bimbi che devono affrontare la radioterapia metabolica
Il progetto prende le mosse dalla disponibilità dell’artista ad affrescare una delle sale del Policlinico romano

 

Forse non c’è nulla di più brutto di una grave malattia oncologica che colpisce i più piccoli. E il brutto si combatte con il Bello. Perché la Medicina e le tecnologie più all’avanguardia sono fondamentali, ma la Bellezza, come scriveva Dostoevskij, salverà il mondo e, perché no?, può contribuire a una guarigione più rapida dei bimbi affetti da particolari tumori. Almeno è ciò di cui sono convinti al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, nell’avanzatissimo reparto di Radioterapia guidato dal professor Vincenzo Valentini, quando hanno chiamato l’artista giovanese Antonio Nunziante ad affrescare una delle tre sale destinate alla Radioterapia Metabolica che saranno ristrutturate, a partire dal prossimo gennaio.

“Ma l’affresco, che raffigurerà una cometa, tratta da un particolare di un dipinto che venne esposto alcuni anni fa nell’ambito di una mostra su Caravaggio, è soltanto la punta dell’iceberg dell’intero progetto”, spiega il Maestro Nunziante che presterà la sua opera, per i prossimi mesi, a titolo gratuito. “Ho già fatto preparare 35 piccole stampe col medesimo soggetto dell’affresco, ridefinite, firmate e numerate a mano, che saranno donate dal Policlinico a quei benefattori che faranno importanti offerte da destinare allo scopo di rendere le sale più ‘connesse’ e multimediali. Stiamo inoltre studiando la possibilità di realizzare spille e altri gadget da regalare a chi farà anche soltanto una piccola donazione, in modo da dare a tutti un segno tangibile della gratitudine di chi porta avanti questa idea, tra cui spiccano l’Associazione Attilio Romanini e i miei amici romani Giorgio Cameli con la figlia Veronica, docenti universitari proprio al Gemelli, e Carlo Tini”.

C’è di più: l’artista giavanese dalle origini partenopee ha dato la disponibilità a tenere dei veri e propri corsi di disegno per i piccoli pazienti, in videoconferenza sia durante la radioterapia, un momento particolarmente delicato in cui il bimbo è spesso poco presente a sé e necessita di stimoli continui, sia durante i due o più giorni successivi, durante i quali i pazienti e i loro accompagnatori, generalmente nonni o genitori, dovranno vivere in isolamento all’interno di alcuni minialloggi situati al terzo piano del nosocomio romano. “Si tratta di un isolamento necessario, in attesa che le radiazioni decadano, ma che può risultare noioso. Ecco perché servono le donazioni: si vogliono dotare sia le camere di ogni diavoleria tecnologica. Smart tv, play station, pc, tablet e tutto quanto sia necessario ai più piccoli per fare loro trascorrere questo tempo nella maniera più spensierata possibile”.

Proprio grazie a dei tablet speciali, i pazienti potranno seguire in diretta le lezioni di Nunziante da Gioveno e potranno lavorare direttamente sugli schermi touch, realizzando i loro piccoli capolavori senza sporcarsi le mani con le tempere. “Mi hanno inoltre detto che saranno disponibili dei grandi plotter, anche verticali, che forniranno la possibilità di stampare le opere appena disegnate per portarsele a casa riprodotte su fogli di carta più o meno grandi”, aggiunge il maestro. Dunque, quando andrà a Roma? “Appena mi sarà possibile, spero subito dopo le feste. Prenderò le misure della stanza dove dovrò realizzare l’affresco e studierò il modo migliore per farlo, poi, dopo che i lavori di muratura e di installazione delle apparecchiature medicali saranno terminati, tornerò nella capitale per dipingere”.

Ma perché proprio una cometa? “In realtà si tratta di una sigla che sta per COnnessione in radioterapia METAbolica e si riferisce alla volontà di mantenere questi bambini e ragazzi sempre connessi con i loro affetti più cari, compresi i compagni di classe con cui potranno eventualmente seguire anche le lezioni scolastiche. E poi perché rimanda a un simbolo di speranza e di felice attesa, come la cometa che guidò i Magi a Betlemme”. Chi vuole supportare in concreto il progetto Cometa, può fare una donazione, di qualsiasi importo, collegandosi al seguente indirizzo internet https://associazioneromanini.org/cometa/.

Alberto Tessa

Leggi anche l’articolo pubblicato sul sito web del settimanale “La Valsusa”: www.lavalsusa.it/giaveno-il-maestro-antonio-nunziante-dona-una-cometa-al-policlinico-gemelli-di-roma/

 Per conoscere le opere e le attività artistiche del Maestro Antonio Nunziante: www.antonionunziante.com/